Giro di bitta
Storie di giovani ragazzi che hanno scelto la carriera di ufficiali della marina mercantile, raccontate durante un mio viaggio su una nave cargo.
Storie di giovani ragazzi che hanno scelto la carriera di ufficiali della marina mercantile, raccontate durante un mio viaggio su una nave cargo.
A bordo di una nave mercantile la vita non è facile, si sta in mare per mesi lontano dalla famiglia e dagli amici. La linea telefonica spesso è un lusso e si rimane isolati dal mondo su una nave con lavoratori provenienti da ogni parte del pianeta, in una convivenza spesso forzata.
Si lavora ogni giorno, a tutte le ore e in tutte le condizioni meteorologiche, non esistono sabati, domeniche o festività; la missione è una sola: portare in sicurezza la nave e il carico, nel viaggio ordinato dall’armatore, senza mai trascurare la sicurezza dell’equipaggio.
È un lavoro molto impegnativo dove serve una forte motivazione per affrontarlo.
Per diventare ufficiale della marina mercantile si deve frequentare l’istituto nautico, affrontare 12 mesi di training imbarcati su grandi navi e studiare per ottenere tutte le certificazioni e superare un esame di abilitazione.
Si dice in gergo “giro di bitta” l’occhio formato dal gallone superiore presente sulle divise, che indica il grado di un ufficiale.
I principali protagonisti di questo racconto sono Daniele, 22 anni, terzo ufficiale di coperta; Gianluca, 25 anni, che ha iniziato come giovanotto di macchina su navi da crociera ed ora è allievo ufficiale macchine; Giovanni ed Elisabetta entrambi di 20 anni, allievi ufficiali di coperta e Michele di 29 anni, secondo ufficiale di coperta, che a bordo passa un’ora al giorno studiando per diventare primo ufficiale.
Come passeggero c’era Riccardo, un giovane ragazzo da pochi giorni maggiorenne, studente liceale appassionato di mare, salito a bordo per vivere l’esperienza e decidere se il suo futuro sarà nella marina mercantile.